giovedì 30 ottobre 2014

Incontro nell'orto. Messa a dimora dei bulbi. Sfioratura.

Gli alunni delle classi seconde A, B, C, D, E scendono letteralmente in campo!
Nonno Carlo ci ha fatto trovare  alcune prose dell'orto della scuola già un po' lavorato, ma non del tutto, quindi abbiamo finito il lavoro e tolto le erbacce. Dario dice che la maggior parte del tempo il contadino si occupa di estirpare le erbacce! Una volta pulita e girata la terra si procede a fare un solco con la zappa, che diventa presto il letto per i nostri bulbi! Ricoperti i bulbi con la terra, per tenere lontane piante indesiderate seminiamo del trifoglio, che aiuterà anche, essendo una leguminosa, a fissare l'azoto nel terreno.
Il Signore e la Signora Zafferano ci spiegano che questa operazione si chiama consociazione, è un modo di coltivare facendo si che le piante si aiutino tra di loro, in uno spirito cooperativo.
Questa idea ci piace molto!
Mentre a gruppetti ogni bambino mette a dimora i suoi bulbi gli atri gruppetti di bambini seguono la spiegazione della sfioratura, il momento in cui si stacca lo zafferano dall'interno del suo fiore.
É un'operazione delicatissima da seguire con attenzione: ci sono questi tre filini rossi, chiamati stimmi che bisogna sfilare dal centro del fiore! Quando il nostro Zafferano fiorirà dovremo saperlo fare!
Questo fiore ci stupisce ancora i suoi non sono petali ma bensì TEPALI, questo è il loto nome scientifico ci spiega Silvia.
Tra le cose che sono piaciute di più ai bambini eccone alcune:

mi è piaciuto trovare i lombrichi nella terra”
mi è piaciuto quando abbiamo messo i bulbi nella terra”

mi è piaciuto quando abbiamo tolto lo zafferano dal fiore”


Da alcuni quaderni di 2E:






martedì 21 ottobre 2014

Lo zafferano cesarino.

Una bella notizia: Zafferanami ha accettato di accompagnarci nel cominciare una nuova avventura...
Coltiviamo lo zafferano a scuola!

Ecco che in queste ultime giornate soleggiate e ventose di ottobre gli alunni delle classi seconde hanno incontrato Dario, Silvia, Valeria di Zafferanami e Nonno Carlo.

giovedì 16 ottobre 2014

Sapessi com'è strano coltivare lo Zafferano a Milano...


Quest'anno lo zafferano in copertina! Le classi seconde incuriositi dall'antica leggenda sulla nascita della ricetta del risotto alla milanese hanno deciso di conoscere più da vicino questa magica e preziosa spezia: lo Zafferano.

Lo za’hafaran, come lo chiamano gli arabi , è originario dell’Asia Minore. Plinio scrive che i Fenici lo usavano non per usi culinari ma esclusivamente per tingere stoffe; le tuniche dello splendido colore giallo vivo piacevano molto alle eleganti signore d’allora, e i Fenici trasportavano le stoffe dal porto di Tiro in tutto il Mediterraneo.
Furono poi gli arabi, guerrieri espansionisti, che fecero conoscere lo zafferano quasi ovunque; dalla Spagna, dove è indispensabile nella paella, all’Indonesia, basilare nel curry.
Anche Ovidio ne parla nelle Metamorfosi.

La leggenda legata alla nostra città, che narra della scoperta occasionale della ricetta del risotto è ambientata ai tempi della fabbrica del Duomo, dove un pittore delle vetrate in pausa pranzo mescolò per errore la tinta che doveva usare per dipingere al pentolino dove stava cuocendo del riso.

É bello pensare che si può imparare dagli errori!

Sapessi com'è strano coltivare lo Zafferano a Milano...


Guardandoci intorno, che bella scoperta: Zafferanami. Un'azienda agricola di Varedo produce Zafferano in modo organico a pochi chilometri dalla nostra scuola, magari ci possono insegnare qualcosa!