Gli
alunni delle classi seconde A, B, C, D, E scendono letteralmente in
campo!
Nonno
Carlo ci ha fatto trovare alcune prose dell'orto della scuola
già un po' lavorato, ma non del tutto, quindi abbiamo finito il
lavoro e tolto le erbacce. Dario dice che la maggior parte del tempo
il contadino si occupa di estirpare le erbacce! Una volta pulita e
girata la terra si procede a fare un solco con la zappa, che diventa
presto il letto per i nostri bulbi! Ricoperti i bulbi con la terra,
per tenere lontane piante indesiderate seminiamo del trifoglio, che
aiuterà anche, essendo una leguminosa, a fissare l'azoto nel
terreno.
Il
Signore e la Signora Zafferano ci spiegano che questa operazione si
chiama consociazione, è un modo di coltivare facendo si che le
piante si aiutino tra di loro, in uno spirito cooperativo.
Questa
idea ci piace molto!
Mentre
a gruppetti ogni bambino mette a dimora i suoi bulbi gli atri
gruppetti di bambini seguono la spiegazione della sfioratura, il
momento in cui si stacca lo zafferano dall'interno del suo fiore.

É un'operazione delicatissima da seguire con attenzione: ci sono questi
tre filini rossi, chiamati stimmi che bisogna sfilare dal centro del
fiore! Quando il nostro Zafferano fiorirà dovremo saperlo fare!
Questo
fiore ci stupisce ancora i suoi non sono petali ma bensì TEPALI,
questo è il loto nome scientifico ci spiega Silvia.
Tra
le cose che sono piaciute di più ai bambini eccone alcune:
“mi
è piaciuto trovare i lombrichi nella terra”
“mi
è piaciuto quando abbiamo messo i bulbi nella terra”
“mi
è piaciuto quando abbiamo tolto lo zafferano dal fiore”
Da alcuni quaderni di 2E: