Dopo
un paio di incontri in cui in ogni classe abbiamo deciso quali sono
gli elementi da prendere in prestito da queste storie e
dall'esperienza nell'orto: la curiosità, che ci vuole per voler
assistere a ciò che accade quando si mette a dimora una pianta; lo
sbaglio, bisogna saper imparare dai propri errori, la casualità.
Questi bambini sono proprio dei Draghi! È stato molto facile per
loro inventare la nuova leggenda cesarina tinta di giallo:
Questa
storia inizia lontano nel tempo e nello spazio.
Tanto
tempo fa su di un pianeta rosso viveva uno strano essere: il folletto
Zafferano.
Egli
possedeva molti bulbi magici sul suo pianeta.
Un
giorno ne stava trasportando alcuni con il suo razzo spaziale, quando
fu sorpreso da uno scossone, il razzo era in avaria a causa di una
perdita di carburante.
Preso
dal panico non sapeva cosa fare, allora pensò di liberarsi del
prezioso carico che stava trasportando per alleggerire la navicella e
non precipitare.
In
quel momento Zafferano stava passando vicino al nostro pianeta;
il
carico di bulbi cadde proprio sulla terra in Italia circa cento anni
fa,
quando
la scuola di via cesari non era stata ancora costruita.
Tanti
anni dopo Nonno Carlo, mentre lavorava nell’orto sinergico della
cesari,
ha
sollevato una piastrella e ha trovato nascosti e moltiplicati i
bulbi di Zafferano.
Incuriosito,
il nonno, le maestre e i bambini di seconda hanno deciso insieme di
provare a metterli a dimora per vedere cosa sarebbe successo.
Trascorsa
qualche settimana di trepidante attesa è sbocciato un fiore.
Una
folata di un vento beffardo ha trasportato il fiore in cucina dove
alcuni alunni stavano facendo un esperimento sulla cottura del riso:
un attimo di distrazione ed il fiore è finito proprio nella pentola.
Si
udì una forte esplosione.
Ed
è così che per magia il riso si tinse di un giallo intenso e nel
laboratorio di cucina si diffuse velocemente l'aroma di Zafferano.
Grazie alla magia del vento i bambini della cesari scoprirono il
risotto alla milanese.
Il
folletto Trifoglio passava al crepuscolo, per il turno di chiusura
delle foglie, passeggiando tra terra ed erba saluta il compagno
Enrico il lombrico, chiamò Zafferano, per dirgli di non preoccuparsi
per i suoi bulbi, i bambini di via Cesari d'ora in poi ne avranno
cura.
Il
lavoro in classe con Alice ha anche creato spunti da approfondire con
le maestre. Alcune classi presi dall'inventiva hanno addirittura
inventato tante altre bellissime storie. Raccontare e ascoltare
storie è sempre piaciuto ai bambini della scuola Cesari. Ogni giorno
amano passare un po' di tempo a leggere.
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